lunedì 4 agosto 2014

Sulla resistenza palestinese: omaggio ai fedayyin palestinesi di Gaza

Riprendiamo da ism-italia.org, il gruppo di supporto italiano dell‘International Solidarity Movement (ISM) palestinese. [DL].
 
 
In questi giorni l'attenzione si è concentrata sulle vittime civili del massacro genocidario israeliano a Gaza. Secondo i dati del 3 agosto del Palestinian Center for Human Rights sono stati assassinati da un esercito di criminali 1.545 civili, mentre 272 sarebbero i guerriglieri palestinesi uccisi.
Non possiamo, non dobbiamo dimenticare che la Resistenza dei fedayyin palestinesi è stata superiore ad ogni previsione provocando, secondo i dati ufficiali israeliani, almeno 64 morti tra i soldati israeliani.
La Resistenza palestinese non si è lasciata trovare impreparata, ha adottato le tecniche di guerriglia degli Hezbollah e dei Vietcong e ha tenuto in scacco uno degli eserciti più forti del mondo.
Ci siamo trovati di fronte a una Intifada dei razzi, come l'ha chiamata Abdel Bari Atwan, a una Intifada dei tunnel e a una Intifada popolare. Il morale e la determinazione dei palestinesi di Gaza non è stato fiaccato dalla ferocia dell'attacco israeliano.
Il massacro continua. La Resistenza continua.
Noi assistiamo da lontano, nelle pieghe di un mese estivo e festivo, misurando nel quotidiano la nostra impotenza e il cinismo della nostra classe politica (un miserabile è andato al Cairo a incontrare l'autore di un colpo di stato militare, ripetendo una richiesta risibile e vergognosa di un altro miserabile, il presidente americano, di liberare il soldato israeliano che sembrava essere stato fatto prigioniero - rapito nel lessico osceno dei miserabili -, mentre in Italia in combutta con un noto pregiudicato sta attentando alla nostra costituzione).
La Resistenza palestinese costituisce, in questi tempi oscuri, una lezione morale e una lezione politica.
In silenzio le rendiamo un omaggio commosso e consapevole.
 
Alfredo Tradardi
Torino, 3 agosto 2014

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